Una vicenda che ha scosso l’opinione pubblica nel basso Molise, e soprattutto a Portocannone, quella del 59enne Rinaldo Di Silvio, deceduto tre giorni fa mentre era al Pronto soccorso dell’ospedale San Timoteo di Termoli. Si era sentito male in paese, dove abitava assieme al fratello, anche lui celibe. Nativo della provincia di Latina, Renato, come veniva chiamato nella comunità arbereshe, ha accusato il malore intorno alle 13, nella casa di piazza Primo maggio. Non era solo, assieme a lui c’era un amico della Protezione civile, dell’associazione Rgpt di Portocannone. E’ stato lui a richiedere l’intervento del 118, giunto con la postazione di Termoli nell’arco di un quarto d’ora. E’ stato così trasportato in ambulanza alla divisione di emergenza del presidio ospedaliero di viale San Francesco. Come dalla testimonianza della sorella di Rinaldo Di Silvio, resa ai Carabinieri della stazione di Larino in Procura, dove la donna si è rivolta, attraverso il legale di fiducia, Ruggiero Romanazzi, intorno alle 14.40 a contattare telefonicamente la donna è stato un medico del Pronto soccorso, che ha comunicato alla donna le condizioni del fratello, invitandola a recarsi in ospedale, così ha fatto, chiedendo lei stessa di parlare col dottore. Nel dialogo avvenuto all’interno del Pronto soccorso le è stato detto di accertamenti sanitari in corso, così la sorella ha atteso in sala d’aspetto. Sono trascorse circa due ore e mezzo, poco dopo le 17, le è stato riferito dell’imminente ricovero di Rinaldo in Medicina. La donna, autorizzata, è entrata nell’area riservata del Pronto soccorso, notando il 59enne sulla barella, si è avvicinata e ha scoperto che fosse già morto, chiamando subito medico e infermiera. La donna ha subito a sua volta un malore, stante la drammaticità di quei momenti. Purtroppo, il decesso è stato confermato dai medici. Il giorno dopo, mercoledì 9, è stata presentata la denuncia, con richiesta di esame autoptico, evoluzione che dopo i funerali celebrati a Portocannone, ha visto il sequestro della salma da parte della Procura di Larino, che ora nominerà i consulenti tecnici per l’accertamento irripetibile medico legale. Solo successivamente potrà essere tumulata. Abbiamo interpellato il direttore sanitario dell’Asrem, Oreste Florenzano, che non ha voluto commentare la vicenda, limitandosi a dire che avrebbe verificato se e perché non fosse stata disposta una indagine interna all’ospedale San Timoteo. Oltretutto, a Portocannone era scattata una corsa alla solidarietà per aiutare la famiglia a coprire le spese dei funerali, con la stessa associazione Rgpt e la Pro loco Skanderberg, ma anche attraverso l’amministrazione comunale. «La Pro loco Skanderbeg è orgogliosa di farsi promotrice di una iniziativa di solidarietà per coprire le spese funerarie del nostro concittadino Rinaldo Di Silvio (detto Renato)», era definito un uomo del popolo. «Riposa in pace, ti ricorderemo sempre per la tua bontà e la tua semplicità», il pensiero dell’associazione Rgpt.